Archivi

La Fondazione possiede 3 archivi riconosciuti dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per la Toscana:

ARCHIVIO MELIS
Archivio del professore Federigo Melis, donato dalla signora Gabriella Forconi, vedova di Melis, nel 1994.
Federigo Melis è stato, assieme a Fernand Braudel, il fondatore dell’Istituto Datini. Nel 1967, coinvolgendo un gruppo di eminenti figure del mondo accademico e scientifico italiano ed europeo, decise di aprire un centro – il Centro di Storia Economica “F. Datini”, appunto, come fu chiamato inizialmente – che supportasse le ricerche di storia economica dell’età preindustriale e formasse i futuri studiosi della materia, attraverso dei corsi di specializzazione. La scelta di fondare il centro a Prato non fu certo un caso: era la città di Francesco Datini, il mercante che lasciò il grande archivio nel quale Melis lavorò per anni, riordinandolo e compiendovi le sue più importanti ricerche. Inizialmente, infatti, l’Istituto nacque anche in funzione dell’archivio Datini, con lo scopo di promuovere le ricerche sul notevole patrimonio.
Il fondo, pervenuto all’Istituto in momenti diversi tra il 1994 e il 2007, comprende 284 pezzi e raccoglie materiale del professore e della moglie per un periodo che va dalla fine dell’800 al 1993.
In sintesi contiene:
Appunti e materiale di studio;
Corrispondenza;
Materiali preparatori;
Ritagli di giornale;
Materiale bibliografico;
Materiale grafico e iconografico;
Collezioni;
Atti e documenti;

ARCHIVIO BORSINI
Il fondo Borsini donato alla Fondazione tra il 2018 e il 2020 è costituito da parte dell’ archivio dei libri contabili della Fabbrica “Premiata Stearineria e Saponeria P. Borsini attiva a Prato dalla metà dell’Ottocento e fino agli anni Cinquanta del secolo scorso.
Nella seconda metà dell’Ottocento l’azienda, grazie alla grande capacità manageriale di Pietro Borsini, diventerà una delle più importanti in Italia nel settore della produzione di candele, saponi, stearina, oleina e glicerina. I libri di contabilità dell’azienda (Giornali del dare e avere, Mastri Debitori e creditori, Uscita ed entrata merci), che coprono un lungo arco temporale che va dal 1898 al 1942, raccontano di un’impresa con attività commerciale in tutta Italia (17 regioni e 65 province) che gestisce una rete capillare di vendita e che raggiunge anche l’estero. Ben presto la vendita di stearina, glicerina e oleina diventa prevalente rispetto a quella delle candele e dei saponi. La glicerina viene inviata ad alcune tra le più importanti industrie chimiche italiane, mentre importanti quantitativi di oleina vengono richiesti da aziende tessili in grande espansione come la Kossler Mayer & Klinger (Fabbricone), la Brunetto Calamai e la Alceste Cangioli, tanto per citarne alcune. La Borsini accompagna la grande evoluzione del distretto tessile fino alla metà degli anni Cinquanta quando Mario Borsini fa una scelta di campo e avvia l’attività laniera.
Il fondo è formato da vari registri (totale 228) che ricoprono il periodo che va dal 1898 al 1942 e dei quali si riporta la consistenza secondo l’inventario fornito dai donatori:
Deposito 1-7
Entrata merci 1-19
Giornale 1-101
Mastro creditori 1-10
Mastro debitori 1-27
Perdite e profitti 1-6
Uscita merci 1-15
Vari 1-9
Scartafacci per un totale di 25 registri
Copia lettere 3 registri
Copia fatture 3 registi
Registro intitolato “Oleina. Olio Solfuro-Glicerina. Distinte”.
La seconda parte della donazione comprende 639 pezzi:
612 libretti colonici
27 bilanci

ARCHIVIO FRANCESCHINI
Archivio della Ditta P. Franceschini (Cappellificio Franceschini ) di San Piero a Ponti, Signa (Firenze), 1820 – 1942
La ditta P. Franceschini, esportatrice di trecce e cappelli di paglia, nacque nel 1820, quando Antonio Franceschini cominciò a seminare la paglia, formando poi le partite che rivendeva ai negozianti e iniziando anche in proprio la fabbricazione dei cappelli di paglia. Successivamente, con il figlio Pietro sviluppò maggiormente la compra-vendita di partite di paglia e trecce iniziando per primo l’esportazione in Francia di trecce e cappelli. La fama della casa aumentò grandemente e di pari passo l’esportazione che andò ad estendersi in Europa e in parte dell’America. Nel 1906, dopo la morte di Pietro, subentrò nell’attività il figlio Maurizio, coadiuvato anche dal figlio Pietro, che aggiunse due nuovi grandi reparti all’azienda: uno per l’imbiancatura della paglia e l’altro dedicato al commercio delle trecce e cappelli esotici. La Casa aveva magazzini di vendita a Parigi, Londra, Lyon, Luton, Bruxelles e New York.
L’archivio è composto da scritture amministrative, corrispondenza, copialettere, registri e documentazione fotografica relativa alle lavorazioni della fabbrica.